Ulteriori chiarimenti in merito alla transizione 5.0

Il GSE ha recentemente pubblicato nuove linee guida che chiariscono alcuni punti chiave relativi al programma Transizione 5.0, con impatti significativi sulle modalità di accesso agli incentivi per le imprese. Di seguito trovate i principali aggiornamenti e approfondimenti sulle nuove direttive, per permettervi di comprendere al meglio come gestire i vostri investimenti futuri e cogliere le opportunità offerte dal programma.

  1. Macchinari esclusi dagli incentivi

Una delle novità più rilevanti riguarda l’esclusione dai benefici del piano Transizione 5.0 delle macchine mobili alimentate a combustibili fossili. Anche qualora queste macchine utilizzino combustibili alternativi come HVO o biodiesel, non potranno comunque essere considerate per l’agevolazione. La scelta rientra nella strategia del programma, volta a incentivare l’uso di tecnologie più sostenibili e a basse emissioni di carbonio. Fanno però eccezione i veicoli agricoli e forestali, che potranno essere ammessi, purché l’impiego di combustibili fossili sia temporaneo e tecnicamente indispensabile. In questi casi, è necessario che l’investimento consenta il passaggio da motori più inquinanti (Stage I o precedenti) a motori conformi agli standard Stage V. Inoltre, è obbligatoria la rottamazione del veicolo precedente, dimostrabile tramite certificazione.

      2. Fotovoltaico: incentivi riservati a prodotti europei

Un altro aspetto cruciale riguarda il settore fotovoltaico: per poter usufruire degli incentivi, sia i moduli che le celle solari devono essere fabbricati all’interno dei Paesi membri dell’Unione Europea. Questa regola mira a sostenere la filiera produttiva europea e garantire che gli investimenti incentivati siano in linea con le politiche industriali comunitarie. Anche se non ci sono limiti di spesa minimi richiesti, è previsto che la capacità produttiva generata dall’impianto fotovoltaico non possa superare il 105% del fabbisogno energetico della struttura aziendale. Questo implica che l’obiettivo primario debba essere l’autoconsumo, limitando eventuali eccedenze energetiche.

       3. Gestione dei progetti: regole per la presentazione

Per quanto riguarda la gestione amministrativa dei progetti, il GSE ha introdotto regole precise. Non sarà possibile avere più di una richiesta di progetto in stato di “bozza” o “inviata” per la stessa struttura produttiva. Solo una volta concluso, ritirato o rigettato un progetto già avviato sarà possibile presentare una nuova domanda per la medesima struttura. Questo meccanismo è stato pensato per evitare sovrapposizioni e garantire una gestione più efficiente delle richieste di incentivo, permettendo alle aziende di concludere con successo un progetto prima di avviarne un altro.

       4. Esclusione degli investimenti con ordini effettuati nel 2023

Una novità significativa è rappresentata dall’esclusione dal piano di Transizione 5.0 degli investimenti relativi a beni ordinati nel 2023. Anche se la consegna o l’installazione di questi beni dovesse avvenire nel 2024, non saranno ammissibili agli incentivi. La data di riferimento per l’avvio del progetto è il primo impegno giuridicamente vincolante, che può essere un contratto d’acquisto o qualunque altro documento che renda irreversibile l’investimento. Questo criterio è fondamentale per stabilire l’idoneità degli investimenti, e permette di escludere retroattivamente progetti che non rientrano nella pianificazione temporale del piano.

       5. Pianificazione e nuovi investimenti: stime e confronto dei consumi

Per le imprese che intendono avviare nuovi progetti o introdurre processi innovativi, è obbligatorio stimare i volumi produttivi attesi in fase di pianificazione. Questo processo è cruciale per dimostrare l’efficienza energetica del nuovo investimento. Le aziende devono considerare almeno tre beni alternativi, disponibili sul mercato UE/SEE negli ultimi cinque anni, per confrontare i consumi energetici medi con quelli previsti dal nuovo progetto. Questa analisi permette di valutare se l’investimento comporta un reale vantaggio in termini di risparmio energetico, requisito essenziale per l’accesso agli incentivi. L’obiettivo è promuovere soluzioni che garantiscano una maggiore efficienza e sostenibilità.

 

Distinti saluti.

Padova, 02/10/2024         

Circolare 6-2024 Chiarimenti Investimenti 5.0