Il Ministro delle Imprese e del Made in Italy, MIMIT, Adolfo Urso, in risposta ad alcune interrogazioni parlamentari alla Camera (n. 5-02425 e n. 3-01234), ha affermato che è in via di ultimazione il DM recante le disposizioni attuative del credito d’imposta transizione 5.0 (art. 38, DL n. 19/2024).
Sarà attivata a breve la procedura di acquisizione del concerto da parte degli altri ministeri competenti, Ministero dell’Economia e delle finanze, MEF, e Ministero dell’Ambiente, MASE, per poi trasferire il provvedimento alla Corte dei conti per la registrazione.
Nell’elaborazione è stato necessario tener conto delle ulteriori modifiche legislative apportate dal Parlamento, prima nel DL 19/2023 (c.d. DL “PNRR”) e poi anche delle modifiche, apportate sempre dal Parlamento, nel DL 39/2024 convertito pubblicato nella G.U. del 28 maggio scorso.
Il Ministro ha chiarito che sono stati superati i vincoli previsti dalla Commissione europea in merito al rispetto del principio DNSH, Do Not Significant Harm, ossia non arrecare danno significativo all’ambiente, vincoli che avrebbero escluso 1.200 imprese cosiddette energivore, ovvero del settore come la carta, il vetro, la siderurgia e la ceramica. Pertanto, è stata eliminata l’esclusione dei beneficiari del Piano 5.0 dei comparti che maggiormente potrebbero incidere sul contenimento delle emissioni di CO2.
Per quanto riguarda la scadenza dell’agevolazione – fermo restando che si applicherà retroattivamente agli investimenti effettuati a partire dal 1° gennaio 2024 – entro il 31.12.2025 le imprese dovranno aver completato l’acquisto del bene strumentale incentivato e, secondo quanto chiarirà il decreto attuativo, averlo messo in funzione e interconnesso, in quanto “la misura dovrà essere rendicontata al 30 giugno 2026, nel rispetto della regola generale prevista dal PNRR”, come affermato dal Ministro, che auspica una proroga attraverso delle modifiche alle regole del PNRR valutate dalla prossima Commissione.
